Assemblea pubblica antifascista

Perché
essere antifascisti oggi?

Tensione,repressione
e movimento studentesco nell’era del berlusconismo.

Assemblea
pubblica antifascista

Mentre
qualcuno decideva in Parlamento, esclusivamente attraverso decreti,
di:

  • vietare
    cortei e manifestazioni nei ”centri storici, piazze, zone di
    interesse artistico etc”… praticamente ogni singola piazza
    ed ogni singola strada del nostro paese;

  • tagliare
    a tappeto ed indiscriminatamente fondi alla cultura;

  • chiedere
    ai medici di denunciare gli immigrati irregolari bisognosi di
    assistenza medica, nello stesso momento in cui un senzatetto di
    origine indiana veniva bruciato vivo in una delle tante periferie
    degradate delle nostre metropoli;

  • attaccare
    la contrattazione collettiva nazionale manomettendo uno dei diritti
    fondamentali dei lavoratori;

  • sottrarre
    la possibilità di autodeterminarsi nella vita e nella morte;



Il giorno 6 marzo alle ore 2 di notte, una pericolosa serie di eventi
si annunciava dal cuore della nostra città. Uno studente Italo
etiope, frequentante l’istituto Orientale di Napoli, veniva
brutalmente aggredito e insultato per motivi razziali.


Il giorno 14 Marzo durante la notte il centro storico di Napoli, dopo
una serata di festa e musica antirazzista vissuta e animata da
migliaia di giovani, diventava teatro di accoltellamenti.


Il giorno 18 Marzo, nella mattinata, centinaia di studenti dell’Onda
della Sapienza venivano sigillati dentro i cancelli della cittadella
universitaria a suon di manganellate, per impedire loro di
raggiungere il corteo dei sindacati, dopo episodi di violenza
pubblica sconcertanti in varie città d’Italia (Bergamo,
Torino, Padova).


Il giorno 18 marzo alle ore 13 e 30, ultimo della serie di
sconcertanti episodi, un manipolo di neofascisti ci ha impedito
l’accesso alla facoltà di Giurisprudenza, armato di
caschi, spranghe e coltelli (come dimostrato dalle foto dei maggiori
quotidiani del 19 Marzo 2009).


Come
nei capitoli bui della nostra storia, che speravamo definitivamente
chiusi, la tensione e la paura aiutano il governo a direzionare verso
il basso e verso il “diverso” le conflittualità
(nutrite anche dalla crisi generata dal neoliberismo selvaggio) che
teme dirette contro di sé e la propria inadeguatezza. L’Onda
ha spaventato chi in questo paese è votato alla conservazione
e al regresso. Ha spaventato per il consenso, il colore, l’istanza
di giustizia sociale e la decisione che ha saputo esprimere nello
scorso autunno.

Al
manifestarsi dei primi segni di riattivazione e di mobilitazione
dell’Onda, qualcuno, cinicamente, ha creduto che la strategia
più opportuna per contrastarci fosse l’instaurazione di
un nuovo clima di paura e di tensione a fini di repressione. Ma si
sbaglia. Se l’Onda fa paura a troppi, è perché
tanti hanno riconosciuto la superiore bellezza della nostra causa.


Il
Movimento di Giurisprudenza e l’Onda Napoletana richiedono la
sottoscrizione di questo appello

e
la partecipazione di studentesse e studenti, docenti,
lavoratori, intellettuali, soggetti sindacali, politici e associativi

all’Assemblea
che si terrà il
24 Marzo 2009 ore
3 p.m
.

AULA 33
Facoltà di Giurisprudenza (via porta di massa)

nell’ambito
della
Giornata Antifascista Universitaria


Questa
giornata vuole anche chiamare a raccolta la sensibilità
democratica della nostra facoltà e dell’Ateneo su una
grave questione: è stata autorizzata per il 26 Marzo
un’iniziativa di una forza neofascista per rivendicare i propri
comportamenti in piazza Navona il 30 Ottobre. Come tantissimi
ricorderanno e come hanno ampiamente dimostrato e argomentato i
principali media nazionali in quella circostanza decine di squadristi
con mazze tricolori aggredirono l’enorme corteo degli studenti
del movimento. Cosa che si ripetè in scala minore, ma non meno
odiosa, anche nella nostra stessa facoltà in una
partecipatissima assemblea del movimento. E’ ora incredibile e
assurdo che questi personaggi siano legittimati a rivendicare questi
atti proprio all’Università!


La
libertà di pensiero e di espressione sono diritti
fondamentali, ma questi diritti si difendono appunto negando
legittimità e cittadinanza a chi rivendica l’eredità
storica e morale di una dittatura che quei valori ha calpestato. E’
sancito dalla nostra Carta costituzionale e fino a prova contraria ci
risulta che anche le istituzioni universitarie dovrebbero
attenervisi!


Per
difendere la dignità e il valore della costituzione, per
rispondere con l’intelligenza e tutte le nostre idee alla paura
in cui vogliono soggiogarci con la violenza, per esprimere un NO
deciso alla riabilitazione e al ritorno di pratiche squadriste e
criminali.


Siamo
antifascisti perché crediamo che il pluralismo sia un valore.

Siamo
antifascisti perché crediamo nell’eguaglianza sociale.

Siamo
antifascisti perché crediamo che la solidarietà sia
l’unica forza.

Siamo
antifascisti, come la nostra Repubblica.



Se
voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la
nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i
partigiani,
nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono
impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la
libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col
pensiero, perché lì è nata la nostra
Costituzione”
(P. Calamandrei)

Movimento di Giurisprudenza della Federico II

Onda Napoletana

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