Percorsi di dissenso

Il Movimento di Giurisprudenza ha presentato, in data 26/11/2008 nell’aula 33/34 della facoltà di Giurisprudenza della Federico II, il documento "Percorsi di dissenso", un contributo analitico e propositivo sul sistema formativo italiano, elaborato nel corso degli ultimi mesi di protesta. L’incontro per la presentazione del documento ha visto l’ efficace partecipazione di studenti, docenti e ricercatori, nonchè la presenza del Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Lucio De Giovanni. I relatori del movimento hanno affrontato il tema delle riforme nell’ambito dell’Istruzione 
pubblica, tracciando una breve analisi delle conseguenze da queste prodotte all’interno del mondo universitario. L’attenzione si è poi soffermata sulle leggi Tremonti- Gelmini: è stato giuridicamente approfondito il tema delle fondazioni di diritto privato e delle conseguenze nefaste che una trasformazione in tal senso delle università pubbliche (possibilità prevista dall’art 16 L.133/08) potrebbe comportare. Nell’ambito dei processi di precarizzazione del mondo del lavoro si è poi circoscritta l’analisi alle problematiche inerenti la Facoltà di Giurisprudenza, analizzando nello specifico le dinamiche degli sbocchi occupazionali post-laurea: i relatori hanno illustrato la proposta di riforma del sistema dell’avvocatura presentata dal Consiglio Nazionale Forense (attualmente al vaglio della Commissione Giustizia del Senato), che, se approvata, introdurrebbe nuovi e ancora più discriminatori ostacoli all’esercizio della professione forense; si è parlato inoltre di Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali, di Dottorati di ricerca e di pratica forense.
Le proposte del Movimento sulla critica ai tentativi di smantellamento dell’ Università pubblica si sono incentrate su:
 
-la riformulazione del sistema di contribuzione della Federico II secondo criteri più equitativi e ragionevoli; 
-la richiesta di una maggiore trasparenza del bilancio di Ateneo;
-l’abolizione del prestito d’onore e al contempo il potenziamento di tutte quei servizi pubblici atti a garantire la più ampia fruizione possibile del diritto allo studio.
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